I plantari runner permettono da un lato di assolvere alla funzione meccanica e dall’altro di svolgere funzioni di attivazione o inibitorie. Le calzature ortopediche in questione rappresentano un nuovo concetto di stimolazione che parte dal sistema periferico arrivando fino a quello centrale, senza concentrarsi solo sulla funzione di sostegno passiva. Il plantare senso-motorio permette, infatti, di garantire il massimo sostegno alla volta plantare e uno scarico metatarsale, i quali si traducono però in in elementi attivi (STEP). Sono inoltre presenti: lo scarico sotto-digitale, l’elemento laterale, la conca tallonica e il bordo stabilizzatore. Per quanto riguarda il lato pratico invece, questa tipologia di plantare è la soluzione ideale per tutte le tipologie di scarpa utilizzate dagli sportivi che devono utilizzare i piedi in maniera predominante.
Per farne un utilizzo corretto è bene indossarlo, i primi giorni, un paio di ore al mattino e un paio al pomeriggio, al fine di abituarsi e far abituare l’intero sistema osteoarticolare (la sensazione è quella di camminare su dei sassolini, sintomo che è in corso un’effettiva propriocezione).
Dal quarto-quinto giorno è poi possibile praticare una leggera attività fisica aumentando gradualmente il numero di km percorsi. Ovviamente, durante i primi 15/20 giorni si attraverserà una fase di assestamento durante la quale possono verificarsi episodi di fastidio muscolare, i quali sono però un chiaro sintomo dell’attivazione muscolare e dunque del corretto funzionamento dell’ortesi. Dopo 1, 3 e 6 mesi si effettueranno controlli baropodometrici che verranno confrontati con quelli del check up iniziale, così da monitorare efficacemente la situazione dl paziente ed essere in grado di supportare correttamente la figura dell’atleta. Già dopo due mesi possono essere constatati visibili miglioramenti in termini di riallineamento del dorso e della colonna vertebrale mediante B.A.K. (Body Analysis Kapture) e Image System.